mercoledì 24 aprile 2013


Nella bassa modenese ...


 DAL  BLOG DI NATALIA CATTELANI DI TEMPODICOTTURA


Osteria La Fefa Finale Emilia(Mo)


osteria La Fefa
Vi dico subito che è a Finale Emilia, paese fortemente colpito dal terremoto del 2012, di fronte a quelle che erano le mura del castello, ora un cumulo di mattoni vecchi, a due passi dalla torre dell’orologio, quella che non c’è più.
Sarà, ma in questo scenario di devastazione naturale, Giovanna Guidetti, proprietaria e cuoca dell’Osteria La Fefa, ne esce come un gigante. Non solo perchè c’è, per quello che fa e per come lo fa (è al 1° posto nella nostra love-list) , ma per come è.
osteria La Fefa
Entri alla Fefa e sei lì, al centro del suo mondo, che è fatto di promesse mantenute: il menù non evoca ma parla, il locale non seduce ma piace, Giovanna non crea ma cucina.
Osteria La Fefa
Il potere della sincerità, quella che di colpo ti arriva al cervello e insieme ti inumidisce gli occhi e una volta a casa rielabori che ci devi tornare per capire cos’è !
Se poi avete la fortuna di scambiare 4 chiacchiere con lei, magari quando vi batte la ricevuta (e qui vi sale il buon umore visto che avrete ben mangiato e ben bevuto a prezzi più che ragionevoli per un locale di quel livello, e non è una strategia post crisi ma una politica che Giovanna ha da sempre!) , vi rendete conto che oltre al libro di ricette che ha già scritto (A tavola con…Duchi e Duchesse Baraldini Editore) dovrebbe trovare un po’ di tempo per dettare quello della sua vita.
libro A TAvola con duchi e duchesse
E chiedetele se è vero che esiste una pizza Giovanna a Faenza (pizzeria O’ fiore mio) ora anche a Milano Marittima, con la quale i gestori le devolvono 2 euro specificandolo sul menù e di quella volta che un ristoratore di Firenze (Enoteca Pinchiorri, 3 stelle Michelin) le ha telefonato per chiederle le coordinate bancarie per farle un versamento nei giorni seguenti al sisma. Storie positive, di bene, di solidarietà, di compassione che Giovanna non esita a divulgare: “lo dico sempre”, telefonate inaspettate, di quelle che ti riedificano il morale, prima ancora che le tasche, che ti aiutano a rialzarti la mattina in una casa che non è la tua, in un paese semidistrutto, in un futuro da ripensare e ricostruire.
Giovanna Guidetti domani, giovedì 25 Aprile, è alla Prova del Cuoco! Io e mia sorella Natalia l’abbiamo incontrata domenica nel suo locale aperto e gustosissimo come sempre. Abbiamo fotografato tutti i piatti del nostro tavolo come 2 vere foodblogger che si rispettino.
piatti fefa
Le abbiamo promesso che l’avremmo sostenuta con il nostro televoto (vostro?), anche se lei rideva e diceva che non era necessario. Siamo rimaste a chiacchierare con lei e Luigi, architetto tuttofare, fin verso le 17,00.
Ogni tanto buttavamo l’occhio alle pareti della Fefa e la grazia dei disegni di Emanuele Luzzati ci coccolava, come fusa di un gatto.
Finale Emilia (Modena)
Via Trento Trieste 9/c

Tel e Fax +39 0535 780202
www.osterialafefa.it  
info@osterialafefa.it
Chiuso il martedì
Ferie a gennaio e luglio.
Scritto da Manuela

venerdì 8 marzo 2013

Dedicato alla Donne ...


Reblog 

8 Marzo <> AUGURI <>

POESIE IN VETRINA : NIGEL



DONNA

 Donna, madre,
compagna,
fidato approdo,
consolazione e affetto.
Negli occhi il cielo,
nel cuore il coraggio
e fra le dita un fiore.
Guardi in faccia la vita
e non arretri
di fronte alle avversità.
Dispensiera di gioia,
tu conosci l'attesa,
la rinuncia, la pena
e sai piangere in silenzio.
Qualunque sia il colore
della tua pelle
e la terra natia,
sei una creatura eletta,
un simbolo celeste,
pure se spesso
 la tua dignità
è calpestata
dalla rozzezza umana,
per cui, a nome del mondo,
ti chiedo io scusa.



******************************************************** Dedicato alla Donna:

MIMOSA

Una Mimosa, profumata e senza spine, per ricordare che una Donna va amata
 anche se a volte punge.
Una Mimosa gialla, perché un po’ di gelosia mette un po’ di sale al amore.
Una Mimosa delicata, per ricordare che la Donna va coccolata e protetta, con un bacio,
 una carezza, una parola d’amore.

Una Mimosa donata, perché l’uomo possa ammettere che la violenza e i soprusi verso la Donna vanno condannati e combattuti.

Una Mimosa per dire a ogni Donna; grazie di esistere.

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8 Marzo 2013 
Per voi tutte,
amiche di blogger (estateincantata)

Cara donna ti auguro……
…ti auguro di credere sempre nei tuoi sogni, perché senza saresti vuota
…ti auguro di non tradire mai te stessa, perché lontana dalla tua verità l’esistenza perde di senso
…ti auguro di credere sempre nell’amore, perché se dici “basta” dentro di te qualcosa muore
…ti auguro di non dimenticare mai gli altri, anche se la vita è difficile, perché ciascuno di loro è un pezzetto di te stessa
…ti auguro di continuare a ridere, ballare, saltare, cantare anche… se non ce n’è motivo, anche se le giornate sono piene di problemi, perché senza la gioia la vita diventa piatta e grigia
…ti auguro di guardare il mondo attraverso il contatto con la tua interiorità, perché solo così puoi vedere la realtà nella sua essenza
… ti auguro di lasciare spazio nel tuo cuore per il perdono, perché senza di esso si trasforma in pietra
… ti auguro di mantenere sempre la porta aperta alla passione, per vivere con intensità ogni piccola cosa
… ti auguro di portare sempre con te il rispetto, perché senza di esso è facile calpestare chi ci è vicino
… ti auguro di amare gli altri ma di non dimenticarti che anche tu meriti amore
… ti auguro di toccare le corde della spiritualità e di suonarle nella tua vita
… ti auguro di essere sempre te stessa, di seguire la voce della tua anima… perché lontana da essa la vita perde colore.
Simona Oberhammer

Aforisma del Talmud:

 "State molto attenti a far piangere una donna,
che poi Dio conta le sue lacrime!
La donna è uscita dalla costola dell'uomo ...


... un po' più in basso del braccio per essere protetta
e dal lato del cuore per essere Amata".



Paris Art Web - Artists - Photography - Steve McCurry by Paris Art Web on Flickr.
Sharbat Gula


Afghan Girl by Steve McCurry
Sharbat Gula (born ca. 1972) is an Afghan woman who was the subject of a famous photograph by journalist Steve McCurry. Gula was living as a refugee in Pakistan during the time of the Soviet occupation of Afghanistan when she was photographed. The image brought her recognition when it was featured on the cover of the June 1985 issue of National Geographic Magazine at a time when she was approximately 12 years old.
Afghan Girl by Steve McCurrySharbat Gula (born ca. 1972) is an Afghan woman who was the subject of a famous photograph by journalist Steve McCurry. Gula was living as a refugee in Pakistan during the time of the Soviet occupation of Afghanistan when she was photographed. The image brought her recognition when it was featured on the cover of the June 1985 issue of National Geographic Magazine at a time when she was approximately 12 years old.




domenica 24 febbraio 2013

Crozza "formidable"


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Crozza "formidable" SanRemo 2013

GUARDIAMOCI Crozza nel Paese delle Meraviglie Puntata 14 del 22.02.13 Parte 1/6





Crozza nel Paese delle Meraviglie Puntata 14 del 22.02.13 Parte 2/6



Crozza nel Paese delle Meraviglie
 Puntata 14 del 22.02.13 Parte 3/6

Crozza nel Paese delle Meraviglie 
Puntata 14 del 22.02.13 Parte 5/6o

sabato 22 settembre 2012

Buon giorno ... a te "Emilia"

IERI...

                                     Forza Emilia
http://www.concertoperlemilia.com/
... oggi ...
http://www.italialovesemilia.it/


youfeed-italia-loves-emilia-il-concerto-del-22-settembre-2012-in-diretta-tramesso-dalle-radio.jpg

 

 

 

Oggi è un nuovo giorno ... buon inizio settimana a te ... Emilia, a tutti ...

Da Gianna  "stella-ilbeneinnoi.blogspot.it"


TAGORE : Era un matrimonio povero ...



LA PIPA E IL PETTINE

Era un matrimonio povero.

Lei filava alla porta della sua baracca, pensando a suo marito.

Tutti quelli che passavano rimanevano attratti dalla bellezza dei suoi
capelli, neri, lunghi, luccicanti.

Lui andava ogni giorno al mercato a vendere un po’ di frutta e si
sedeva sotto l’ombra di un albero per aspettare i clienti. Stringeva
tra i denti una pipa vuota, non aveva soldi per comperare un pizzico
di tabacco.

Si avvicinava il giorno del loro anniversario di matrimonio e lei
non smetteva di chiedersi che cosa avrebbe potuto regalare al marito.
E con quali soldi? Le venne un’idea.Mentre la pensava, ebbe un
brivido, però dopo aver deciso, si riempì di gioia: avrebbe venduto
i suoi capelli per comperare il tabacco a suo marito.
Già immaginava il suo uomo nella piazza, seduto davanti alla
frutta, dando lunghe boccate alla sua pipa: aromi di incenso avrebbero
dato, al padrone della piccola bancarella, la solennità e il prestigio
di un vero commerciante.
Vendendo i suoi capelli ottenne solo alcune monete, però scelse
con attenzione il tabacco più pregiato.

Alla sera, ritornò il marito, arrivò cantando. Portava nelle sue
mani un piccolo pacchetto, c’erano alcuni pettini per la sposa, li aveva
acquistati dopo aver venduto la sua pipa.


L’amore è puro dono, pura gioia di pensare all’altro,
di togliersi dal centro della propria vita
per lasciare all’altro lo spazio d’onore.
Nel puro sguardo delle mani vuote,
che si donano e si accolgono,
si realizza il mistero infinito
di un amore eterno che non muore
perché «...solo l’amore rimane per sempre»
R. Tagore

Buona settimana... a te



italia-loves-emilia-concerto-emilia-campovolo-22-settembre/
 
http://www.sorrisi.com/wp-content/uploads/2012/06/Concerto-per-Emilia-Romagna-575x337.jpg




http://www.optimaitalia.com/


 http://www.mondomusicablog.com/2012/07/16/italia-loves-emilia-concerto-emilia-campovolo-22-settembre/


DOMANI ... un nuovo giorno.
IMMAGINI DAL WEB

sabato 19 maggio 2012

Parole ... "LAOGAI"... Quello che (non) ho

laogai è parola letta da Herry Wu  nella 3^ serata
 a Quello che (non) ho ...di Fazio & Saviano;


Quello che (non) ho...<<< su La7



                                             Quello che non ho di Fabrizio De André

Quello che non sapevo ...

DEFINIT HW

                        Articles Tagged “LAOGAI; STORIA; HARRY WU; LAOGAI HARRY WU;”         No Comments


Il laogai cinese è uno dei sistemi carcerari più repressivi e disumani al mondo.
  Da un lato serve come mezzo di repressione e di riforma del pensiero (spesso questo significa “lavaggio del cervello”), 
dall’altro garantisce un’immensa quantità di manodopera a costo zero che è fonte di ingenti profitti per il sistema carcerario e per il Partito Comunista Cinese (PCC).
I laogai sono almeno 1000, attivi e funzionanti. Sono campi di concentramento dove milioni di uomini, donne e bambini sono condannati ai lavori forzati.
Il termine “laogai” è un acronimo che in cinese significa “rieducazione attraverso il lavoro”: è impressionante quanto richiami la famosa scritta “Arbeit macht frei” che era posta all’entrata dei lagernazisti. In effetti, Mao Zedong inaugurò il sistema del laogai nel 1950, seguendo il modello leninista deigulag, come aveva già fatto lo stesso Hitler nel 1932.
 I lager nazisti, però, furono chiusi nel 1945, e i gulagsovietici sono in disuso già dagli anni ’90; invece i laogai cinesi sono tuttora operanti: dalla loro apertura sono state incarcerate da 40 a 50 milioni di persone e almeno 20 milioni vi sono morti

"PRIGIONIERI NEL LAOGAI"
. 
Attualmente si ritiene che siano da 3 a 5 milioni i detenuti in questi campi; il 40% dei prigionieri nei laogai sono condannati a più di cinque anni di prigione, all’ergastolo o alla morte: la maggior parte sconta il carcere duro e i lavori forzati pur essendo accusati di reati minori. Il governo in Cina ha infatti potere illimitato e può tenere sotto controllo e arrestare le persone indiscriminatamente e arbitrariamente. Il fatto che il lavoro forzato dei prigionieri assicuri guadagni di milioni di dollari crea incentivi a incarcerare un numero sempre crescente di individui, a prescindere dalla loro colpevolezza.
Ma chi sono i detenuti? Soprattutto dissidenti, ridefiniti nel 1997 “minaccia alla sicurezza dello Stato”; tra questi si colloca chi professa una qualsiasi religione o chi fa parte di una struttura associativa, sindacato o partito, al di là dei limiti e delle strutture concesse dal PCC; chi “disturba l’ordine pubblico”, chi naviga liberamente in internet, chi parla in pubblico di democrazia e di diritti umani, o ancora i “cinesi-fantasma”, persone che sono sfuggite alle stragi della politica del figlio unico, e che quindi non hanno un’identità anagrafica.
http://www.laogai.it/


Perché questa realtà è così sconosciuta? Prima di tutto perché i laogai sono protetti dal segreto di stato, quindi è lo stesso governo cinese che censura e filtra le notizie. Infatti, appena il termine “laogai” ha cominciato a essere abbastanza noto all’estero, il governo cinese ha cambiato il nome di questi campi, definendoli genericamente “prigioni”. Per questo motivo anche gran parte della popolazione cinese è completamente all’oscuro di tali realtà.
Per cercare di diffondere nel mondo informazioni sulla dittatura cinese e sui laogai, nel 1992 l’attivista cinese, ora cittadino americano Harry Wu, ha fondato la Laogai Research Foundation. Harry Wu, nato a Shangai nel 1937, fu arrestato e rinchiuso in un laogai nel 1960 perché cattolico e perciò “controrivoluzionario”. Fu rilasciato nel 1979, diciannove anni dopo, e riuscì a emigrare negli Stati Uniti nel 1985. Successivamente fu di nuovo arrestato in Cina e rilasciato in seguito all’intervento del Congresso statunitense. Oggi tiene conferenze in tutto il mondo e scrive libri per rendere noto questo tema: recentemente è stato invitato anche a Trento, dove ha fatto un intervento sui laogai e sulla politica del figlio unico. Questo suo impegno lo ha portato a estendere la sua rete di conoscenze, che si sta rivelando utile alla causa che perora. Di riflesso, anche la sua fondazione è diventata un punto di riferimento per la difesa dei diritti della popolazione cinese. La Laogai Research Foundation ha raccolto testimonianze da ex detenuti e documentato le condizioni di lavoro assolutamente disumane. Ad esempio, i detenuti devono scavare in miniere di amianto senza alcuna attrezzatura di protezione, altri, invece, maneggiano acidi corrosivi senza guanti. In nome del massimo profitto non solo i prigionieri lavorano in modo da mettere in pericolo la loro vita, ma spesso, sempre secondo questa associazione, “rendono i prodotti stessi insicuri, pericolosi, di bassa qualità o addirittura letali”. Il problema è che essi vengono poi consumati da civili, sia cinesi che occidentali. Infatti, i laogai hanno spesso due nomi: uno è quello della prigione, uno dell’impresa per presentarsi sui mercati internazionali e stabilire rapporti con partner commerciali esattamente come una qualsiasi società di capitali.
Come si può immaginare, il tasso di mortalità in questi campi di concentramento è altissimo: secondo un’inchiesta condotta dalle Nazioni Unite, i prigionieri muoiono specialmente in seguito alle torture alle quali sono sottoposti, oppure a causa di suicidi o ancora per “incidenti” non accertati.
"PRIGIONIERI NEL LAOGAI"
Pur avendo la Cina ratificato la Convenzione delle Nazioni Unite contro la tortura già nel 1988 e sebbene sia stata più volte chiamata a dare spiegazioni davanti agli organi competenti dell’ONU, ancora oggi continuano le denunce di diverse associazioni umanitarie per gli abusi commessi durante gli interrogatori.
La Laogai Research Foundation Italia è impegnata in una campagna di informazione su questi campi di concentramento. Attualmente si batte contro il problema del lavoro forzato dei laogai e dei laboratori clandestini in Italia. Per questo è stata presentata in Parlamento una proposta di legge bi-partisan contro l’importazione e il traffico dei prodotti del lavoro forzato.
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Quello che (non) ho ...di Fazio & Saviano;
1^ Puntata del 14 Maggio 2012

2^ Puntata del 14 Maggio 2012


3^ Puntata del 16 Maggio 2012


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Immagini raccolte Da Wiki & google ... ecc.
le altre parole del programma ...

I Monologhi di Roberto Saviano 
Prima puntata
  1. Crisi
  2. Beslan
Seconda puntata
  1. Codice mafioso
  2. Primavera araba
  3. Testimoni di giustizia
Terza puntata
  1. Eternit
  2. Laogai
Le 18 parole che sono state lette durante la prima puntata:
Lunedì 14 Maggio 2012

Le 22 parole che sono state lette durante la seconda puntata:
Martedì 15 Maggio 2012
Le 14 parole che sono state lette durante la terza puntata:
Mercoledì 16 Maggio 2012


E le bellissime canzoni di Elisa
Prima puntata
  1. Father and son (Cat Stevens)
Seconda puntata
  1. One (U2)
  2. Bridge over troubled water (Simon & Garfunkel)
Terza puntata
  1. Hallelujah (Leonard Cohen)
  2. Redemption song (Bob Marley)
  3. Knockin' on heaven's door (Bob Dylan)
  4. Wonderful world (Sam Cooke)





Saluti finali